
Pasqua in Sicilia: riti e tradizioni culinarie
La Pasqua in Sicilia è un evento ricco di tradizione che si protrae per tutta la Settimana Santa. Tra cerimonie e processioni religiose, l’attesa per gli appuntamenti pasquali è molto elevata e caratterizzata da un alta partecipazione della popolazione siciliana.
Si tratta, infatti, di eventi molto sentiti perché radicati nella tradizione dal XIV secolo.
Indice
La Pasqua in Sicilia: tradizioni e cultura
I festeggiamenti pasquali iniziano il giorno prima della Domenica delle Palme, durante il quale i fedeli raccolgono rami di palme e di ulivo che verranno benedetti durante la messa dell’indomani.
La Domenica delle Palme che, come detto, segna l’inizio della Settimana Santa, rappresenta l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
A tal proposito, è impossibile perdersi la processione di Caccamo che prende il nome di “U Signuruzzu a cavaddu”: Gesù, a cavallo di un asino agghindato, fa il suo ingresso in città accompagnato da dodici ragazzi che simboleggiano gli apostoli.
Il giovedì successivo, viene celebrata la messa “In Coena Domini” che rappresenta l’Ultima Cena. È proprio durante questa funzione che si celebra il rito della lavanda dei piedi, eseguito dal sacerdote.
Dopo la messa, durante la notte a Misilmeri si svolge un rito suggestivo e itinerante: la “Trucculiata”, in cui gruppi di cantori intonano un canto ispirandosi alla Passione di Cristo e accompagnati dalle tròcculi, ovvero strumenti musicali di legno che, nel periodo di lutto tra il Venerdì Santo e la domenica di Pasqua, sostituiscono il rintocco delle campane.
Il Venerdì Santo in Sicilia è dedicato alle processioni proprie della Passione di Cristo. Le più celebri sono senza dubbio quella dei “Misteri” di Trapani e quella dei “Quadri viventi” a Marsala.
Infine, la domenica di Pasqua si svolge il “Ncontru”, l’evento in cui una statua della Madonna viene fatta sfilare per le vie del paese finché non incontra quelle della statua del figlio risorto.
Pasqua in Sicilia: la tradizione culinaria
La Pasqua in Sicilia non è solo religione e folklore, ma anche ricca tradizione culinaria.
Ogni città ha certamente le proprie tipicità, che non possono mancare a tavola. Come ad Augusta, dove durante la sera del Venerdì Santo si è soliti gustare un piatto di pasta al nero di seppia.
A Messina, invece, si mangia “u scuscieddu”, una minestra preparata con brodo di carne, tritato, ricotta e uova.
Ma il must della tradizione pasquale siciliana sono sicuramente i dolci. La cuddura cull’ova emerge su tutti: il caratteristico dolce circolare al limone, in cui al centro viene posizionato un uovo, domina le tavole siciliane. Da tradizione, è il dolce che veniva regalato dalle ragazze ai propri fidanzati.
Conclusioni
Insomma, il periodo di Pasqua in Sicilia è un momento perfetto per visitare l’isola, assaporando riti e sapori che caratterizzano ogni paese siculo. Tra le moltissime celebrazioni e l’affacciarsi della primavera, siamo sicuri che non te ne pentirai